Ho letto “Viaggio al termine della notte” di
Louis-Ferdinand Céline.
Un libro cupo, fosco. Ma allo stesso tempo, almeno
per me, meraviglioso.
Céline si tuffa a capofitto nelle fogne
dell’esistenza, descrivendo certe meschinità umane con una lucidità e uno stile
affascinanti, dove l’annichilimento e la comicità - così teneramente a braccetto
- pagina dopo pagina diventano una sol cosa, come anima e corpo; ma soprattutto
disegna magistralmente la disperazione di un’umanità che sembra senza scampo,
col suo ghigno nichilista ci narra di poveri che restano poveri, con quella sua
ironia affilata ci narra della vita, questa scheggia di luce che finisce nella
notte…ma fondamentalmente sembra volerci dire che la verità di questo mondo è
la morte.