giovedì 8 gennaio 2015

Lo sport preferito dagli italiani non è il calcio.



Accendo il tubo catodico.

Primo canale: pubblicità. Di quelle dove un uomo che usa un determinato prodotto conquista donne a iosa. Perché per rimorchiare conta ciò che usiamo, non chi siamo.
Cambio.

Secondo canale: pubblicità, ma questa forse anche peggio della precedente, c’è la solita famigliola felice e contenta e che sprizza amore solo perché si nutre con un certo tipo di pasta o perché la mattina s’ingozza con una determinata merendina…che per me, per svegliarsi così pimpanti di prima mattina si devono sniffare strisce di cocaina, altroché Mulino Bianco…Nasino bianco!
Cambio.

Terzo canale: ancora pubblicità. La pubblicità di una macchina: Io sono Giulietta e sono fatta della stessa materia di cui sono fatti i sogni. Cioè, dico, scomodare Shakespeare per un’Alfa Romeo mi sembra davvero eccessivo. Ma ormai la macchina sta divenendo per antonomasia un oggetto di culto. Se possiedi una macchina figa: sei figo. Se invece vai in giro con una Panda sgangherata, anche se sei una persona fantastica: sei uno sfigato!
Io che ho una Punto mi sento spesso dire da diversi conoscenti: ma non sarebbe ora che ti fai una macchina decente? 
Ma a che pro? Mi chiedo io. Per fare un pompino al consumismo? Per essere più cool agli occhi dei superficiali?
Ma purtroppo è così…invece che suggerire a un amico di essere magari più sensibile, o meno nervoso in determinate circostanze, di essere più riflessivo o più spontaneo…gli si consiglia il modello della macchina!
Se vuoi rimorchiare fatti una macchina come questa!...ma è allucinante, perché è vero che rimorchierai, ma rimorchierai ragazze che danno importanza alla tua macchina e non a te come persona. A questo punto preferisco tenermi la Punto e andare a mignotte. Spenderei di meno, ottenendo lo stesso risultato…anzi, non dovrò temere che qualche scema s’innamori di me per la macchina che possiedo.
Ma c’è un contro ad avere una Punto o una qualsiasi altra utilitaria “popolare”.
La sicurezza.
Già.
D’altronde cos’è la sicurezza? La sicurezza è che se io con la Punto mi scontro con una Mercedes, muoio io (come dice Balasso in questo interessante video, appena avete un attimo di tempo guardatelo!)
Dunque cambio.

Quarto canale: c’è un telegiornale, ovverossia una lavanda cerebrale ben miscelata con stronzate di prima categoria. La struttura di un telegiornale ormai è questa: per un buon 40% è puro necrologio, una lista di gente che è morta, che s’è ammazzata, o che è morta ammazzata, perché la cronaca nera fa sempre audience (soprattutto se sono arabi che si sono fatti esplodere in nome di Allah o se è morto un israeliano o se un rumeno ubriaco ha messo sotto qualcuno). Per un altro buon 40% è composto da surrogati di politica e così ti ritrovi a ingurgitare, da gente in giacca e cravatta, una sfilza di opinioni divergenti intorno ad argomenti che non conoscono (sempre più spesso si sente la frase: io di questo non me ne intendo, io non ho seguito bene la vicenda, però a mio avviso…a tuo avviso un cazzo, se non te ne intendi o se non hai seguito bene la vicenda, levati dai coglioni!). Poi c’è un buon 19% che è composto da pure cazzate che attingono dal filone gossip o dal filone guinness del tipo che Tizio è riuscito a ingurgitarsi più frittelle di tutti nel giro di un minuto che non so davvero che notizia sia, chissà, forse per informarmi che al mondo ci sono imbecilli che fanno a gara su chi mangia più frittelle? E infine, per concludere in bellezza, c’è sempre quell’1% che è composto dalla notizia idiota per antonomasia…già…perché di solito un telegiornale finisce sempre con una notizia che è la più idiota di tutte quelle che l’hanno preceduta, tipo il finale pirotecnico…e così ecco che ti sparano che in South Dakota è stato salvato un gattino che era salito su un tetto pericolante, o che secondo una ricerca molto approfondita è emerso che il giallo è il colore preferito dagli inglesi, o che secondo una statistica gli uomini sono più gelosi delle donne, o che quest’anno andrà di moda il rosso, o che secondo uno studio scientifico mangiare troppi gelati fa male alla salute, o che l’uomo afgano si masturba di più rispetto a quello sud coreano. Dopodiché il telegiornale è finito, o tutto al più ti sveleranno come cucinare delle pappardelle. Senza considerare che il Direttore di Tgcom ha detto (testuali parole) che il Tgcom fa il suo mestiere: dice quello che la gente vuole! Benissimo. Che gran bel modo di fare informazione!
Quindi cambio.

Quinto canale:...o mio Dio! il programma che c’è quasi che mi fa rimpiangere sia la pubblicità che il telegiornale, infatti c’è un salotto di gossip, tutti pettegolezzi su personaggi noti presentato tra l’altro in maniera molto seria, come se ci fosse qualcosa di molto serio nel sapere chi si sta trombando quella o quello, inoltre è infarcito anche da un opinionista pomposo, seduto più in alto rispetto a tutti gli altri ospiti, che deve sentirsi chissà quanto saggio e importante mentre discute e critica la vita di qualche bamboccio! Bah!
Decisamente cambio.

Sesto Canale: Argh! E’ uno di quei giochetti per cerebrolesi con scatole, buste e cazzatine varie. Ma su tutti non sopporto i quiz televisivi, con quei concorrenti che si mettono a ragionare pure quando viene chiesto loro solo come si chiamano.
Roba che ci ragionerebbero su per minuti e minuti e ci spiegherebbero minuziosamente il motivo della loro scelta anche se la domanda fosse: A che cosa ti serve il cazzo? e le opzioni: A) Per pisciare e scopare. B) Per bere. C) Per sbattere le uova. D) A nulla. …sarebbero capaci di confutare la B perché loro, per quanto ne sanno, di solito, bevono con la bocca, la C perché loro, abitualmente, sbattono le uova con lo sbattiuova o tutto al più con una forchetta…poi resterebbero in dubbio fra la A e la D e si metterebbero a tirare fuori estrose congetture per inficiare la D, del tipo che un essere vivente è difficile che abbia una parte del suo corpo del tutto inutile e quindiforse…ecco…credo che…mavaffanculo! E che cazzo, se lo sai dillo! Se no levati dai coglioni!
E questa volta no. Non cambio. La spengo.

Perché m’è venuta l’angina al cervello!
L'enorme industria di distrazione di massa (la televisione è solo un tassello, anche se fondamentale. D'altronde lo sport preferito dagli italiani non è il calcio, bensì lo zapping!) ci bombarda ogni sera, ogni giorno.
Distratti. Pretendiamo di essere perennemente distratti.
Al solo sentir nominare "concentrazione" ci assale la noia e pretendiamo una nuova edizione del "Grande Fratello".
Certo, abbiamo il sacrosanto diritto di voler rimanere distratti. 
Ma di conseguenza, in molti casi, perdiamo il diritto di lamentarci.

Il Signor L.




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