Accendo il tubo catodico.
Primo canale: pubblicità. Di quelle dove un uomo che
usa un determinato prodotto conquista donne a iosa. Perché per rimorchiare
conta ciò che usiamo, non chi siamo.
Cambio.
Secondo canale: pubblicità, ma questa forse anche
peggio della precedente, c’è la solita famigliola felice e contenta e che
sprizza amore solo perché si nutre con un certo tipo di pasta o perché la
mattina s’ingozza con una determinata merendina…che per me, per svegliarsi così
pimpanti di prima mattina si devono sniffare strisce di cocaina, altroché
Mulino Bianco…Nasino bianco!
Cambio.
Terzo canale: ancora pubblicità. La pubblicità di
una macchina: Io sono
Giulietta e sono fatta della stessa materia di cui sono fatti i sogni. Cioè, dico, scomodare Shakespeare per
un’Alfa Romeo mi sembra davvero eccessivo. Ma ormai la macchina sta divenendo
per antonomasia un oggetto di culto. Se possiedi una macchina figa: sei figo.
Se invece vai in giro con una Panda sgangherata, anche se sei una
persona fantastica: sei uno sfigato!
Io che ho una Punto mi sento spesso dire
da diversi conoscenti: ma non sarebbe ora che ti fai una macchina decente?
Ma a che pro? Mi chiedo io. Per fare un
pompino al consumismo? Per essere più cool agli occhi dei superficiali?
Ma purtroppo è così…invece che suggerire
a un amico di essere magari più sensibile, o meno nervoso in determinate
circostanze, di essere più riflessivo o più spontaneo…gli si consiglia il
modello della macchina!
Se vuoi rimorchiare fatti una macchina
come questa!...ma è
allucinante, perché è vero che rimorchierai, ma rimorchierai ragazze che danno
importanza alla tua macchina e non a te come persona. A questo punto preferisco
tenermi la Punto e andare a mignotte. Spenderei di meno, ottenendo lo stesso
risultato…anzi, non dovrò temere che qualche scema s’innamori di me per la
macchina che possiedo.
Ma c’è un contro ad avere una Punto o
una qualsiasi altra utilitaria “popolare”.
La sicurezza.
Già.
D’altronde cos’è la sicurezza? La
sicurezza è che se io con la Punto mi scontro con una Mercedes, muoio io (come dice Balasso in questo interessante video, appena avete un attimo di tempo guardatelo!)
Dunque cambio.
Quarto canale: c’è un telegiornale, ovverossia una
lavanda cerebrale ben miscelata con stronzate di prima categoria. La struttura
di un telegiornale ormai è questa: per un buon 40% è puro necrologio, una lista
di gente che è morta, che s’è ammazzata, o che è morta ammazzata, perché la
cronaca nera fa sempre audience (soprattutto se sono arabi che si sono fatti
esplodere in nome di Allah o se è morto un israeliano o se un rumeno ubriaco ha
messo sotto qualcuno). Per un altro buon 40% è composto da surrogati di
politica e così ti ritrovi a ingurgitare, da gente in giacca e cravatta, una
sfilza di opinioni divergenti intorno ad argomenti che non conoscono (sempre
più spesso si sente la frase: io di
questo non me ne intendo, io non ho seguito bene la vicenda, però a mio avviso…a
tuo avviso un cazzo, se non te ne intendi o se non hai seguito bene la vicenda,
levati dai coglioni!). Poi c’è un buon 19% che è composto da pure cazzate che
attingono dal filone gossip
o dal filone guinness del tipo che Tizio è riuscito a
ingurgitarsi più frittelle di tutti nel giro di un minuto che non so davvero
che notizia sia, chissà, forse per informarmi che al mondo ci sono imbecilli
che fanno a gara su chi mangia più frittelle? E infine, per concludere in
bellezza, c’è sempre quell’1% che è composto dalla notizia idiota per
antonomasia…già…perché di solito un telegiornale finisce sempre con una notizia
che è la più idiota di tutte quelle che l’hanno preceduta, tipo il finale
pirotecnico…e così ecco che ti sparano che in South Dakota è stato salvato un
gattino che era salito su un tetto pericolante, o che secondo una ricerca molto
approfondita è emerso che il giallo è il colore preferito dagli inglesi, o che
secondo una statistica gli uomini sono più gelosi delle donne, o che quest’anno
andrà di moda il rosso, o che secondo uno studio scientifico mangiare troppi
gelati fa male alla salute, o che l’uomo afgano si masturba di più rispetto a
quello sud coreano. Dopodiché il telegiornale è finito, o tutto al più ti
sveleranno come cucinare delle pappardelle. Senza considerare che il Direttore di Tgcom ha detto
(testuali parole) che il
Tgcom fa il suo mestiere: dice quello che la gente vuole! Benissimo. Che gran bel modo di fare
informazione!
Quindi cambio.
Quinto canale:...o mio Dio! il programma che c’è quasi che mi fa
rimpiangere sia la pubblicità che il telegiornale, infatti c’è un salotto di
gossip, tutti pettegolezzi su personaggi noti presentato tra l’altro in maniera
molto seria, come se ci fosse qualcosa di molto serio nel sapere chi si sta
trombando quella o quello, inoltre è infarcito anche da un opinionista pomposo,
seduto più in alto rispetto a tutti gli altri ospiti, che deve sentirsi chissà
quanto saggio e importante mentre discute e critica la vita di qualche bamboccio!
Bah!
Decisamente cambio.
Sesto
Canale: Argh! E’ uno di quei giochetti per
cerebrolesi con scatole, buste e cazzatine varie. Ma su tutti non sopporto i
quiz televisivi, con quei concorrenti che si mettono a ragionare pure quando
viene chiesto loro solo come si chiamano.
Roba che ci ragionerebbero su per minuti
e minuti e ci spiegherebbero minuziosamente il motivo della loro scelta anche
se la domanda fosse: A che
cosa ti serve il cazzo? e le
opzioni: A) Per pisciare e
scopare. B) Per bere. C) Per sbattere le uova. D) A nulla. …sarebbero
capaci di confutare la B perché loro, per quanto ne sanno, di
solito, bevono con la bocca, la C perché loro, abitualmente, sbattono le
uova con lo sbattiuova o tutto al più con una forchetta…poi resterebbero in
dubbio fra la A e la D e si metterebbero a tirare fuori
estrose congetture per inficiare la D,
del tipo che un essere vivente è difficile che abbia una parte del suo corpo
del tutto inutile e quindi…forse…ecco…credo che…mavaffanculo! E che cazzo, se lo sai dillo! Se no
levati dai coglioni!
E questa volta no. Non cambio. La spengo.
Perché m’è venuta l’angina al cervello!
L'enorme industria di distrazione di massa (la televisione è solo un tassello, anche se fondamentale. D'altronde lo sport preferito dagli italiani non è il calcio, bensì lo zapping!) ci bombarda ogni sera, ogni giorno.
Distratti. Pretendiamo di essere perennemente distratti.
Al solo sentir nominare "concentrazione" ci assale la noia e pretendiamo una nuova edizione del "Grande Fratello".
Certo, abbiamo il sacrosanto diritto di voler rimanere distratti.
Ma di conseguenza, in molti casi, perdiamo il diritto di lamentarci.
Il Signor L.
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