giovedì 25 dicembre 2014

Overnight


Strade vuote, quiete, che illuminate si riposano.
La voce del Boss echeggia, caldamente roca; il cielo piange, singhiozzano le nubi. 
Il mare nero ansima in attesa di una nuova alba.
La notte non è tridimensionale, di notte è tutto così maledettamente umano. Vicino. Dentro. 
I sogni hanno la stessa consistenza della rugiada - che al primo raggio di sole evapora. 
Ma di notte, i sogni, son più vivi. Indomabili. Ed echeggiano. Inneggiano. Ci eccitano.
E vorresti perlomeno saper vivere. Anche solo per un’ora.
Non hai fatto nulla. Eppure ti senti così stanco. Forse così vuoto. O svuotato.
Vorresti cambiare - o piangere - o amare - o rischiare. Vorresti essere.
Dentro gli occhi di una ragazza. Sopra di un palco. A correre sotto la pioggia. Oltre il confine. A lottare per qualcosa [giusto o sbagliato non conta]
Sudato, stanco. Vivo.
Vorresti correre, scopare, tradire, ridere, urlare, leccare, cadere.
Al pensiero di un bacio mai dato vorresti che il ritmo del tuo cuore fosse rilevabile da un sismografo.
Alas, my dear, Alas. And I’m sorry, ma fra poco già sarà alba. E la brutta copia di te stesso dovrà alzarsi per ricalcare il solco - e per vomitare così tanti sorrisi da esser diventato ormai emetofobico.
Ma ancora no. Il Boss sa farci. Chiudi gli occhi e diverrai etereo, come vapore acqueo. 
E’ ancora notte, my dear, è ancora notte.
E da etereo potrai cercare il fantasma di te stesso e far bisboccia insieme a lui.
Ancora per qualche ora. 
                                   Solo per qualche altra ora...
                                                                        ...across the border, my dear.



                                                      Secondo tempo. (Carry On - Willy Mason)

Una nuova notte senza luna.
La falena, che di giorno dorme riparandosi dalla luce, poi di notte si fa ammaliare dalla prima lucerna accesa.
Mi ricorda me. Il mio bourbon. Le mie cicatrici. I miei voli pindarici. Tutti i baci che ho dato, ma sopratutto quelli che non ho dato [una signora un giorno mi disse che non esistono baci sbagliati, perchè è sempre uno sbaglio ingoiarsi un bacio che avremmo voluto dare]
Ne sono certo: o lo sono stato, o in un'altra vita lo sarò: falena. 
Anime in pena nelle tenebre, attratte così fatalmente da qualsivoglia brillio da rischiare il suicidio.
Un'umida cantilena lava il mondo e in sottofondo Carry On, di Willy Mason.
Perchè ogni tanto ciò che conta non conta nulla. Certe volte ciò che conta non è la meta, o il viaggio, o la compagnia. Ciò che conta, qualche volta, è solo proseguire. 
Carry On. Senza scorciatoie. Ferendoci. Graffiandoci. Carry On.
Tenendo a bada i nostri demoni. Sopportando i nostri sbagli. Accontentandoci di ciò che siamo.
Ogni tanto uno sbaglio è la cosa più bella che ci possa capitare, come spesso non c'è nulla di più doloroso che fare la cosa giusta.
Un anziano una volta mi disse: "Avrei voluto sbagliare di più, fregarmene di più, invece ho vissuto ogni mia scelta nell'angoscia."
Vorrei sbagliare quindi. Fregarmene. Giocare con i miei errori. 
Al nostro interno abbiamo uno scrigno. E' il posto dove teniamo custoditi i nostri segreti. Ogni tanto sento il bisogno di trovare una persona, la persona giusta [che sia una sconosciuta o un'amica o un amante poco importa] a cui svelare tutto.
Guardarla negli occhi e gettare giù ogni maschera senza dovermi vergognare e svelarle ogni trucco sapendo di non essere giudicato, poi finalmente, una volta per tutte, rilassarmi.
Altre volte invece no. Tutto ciò mi sembra solo un eccesso di egoismo.
Qualche notte fa ho sognato un sole nero che illuminava tutto di scuro, un mare che brillava di luce propria, gli occhi di una ragazza [di un nero scintillante, che mi sorridevano], un tramonto rosso sangue, il volo di un gabbiano contro vento, una spiaggia deserta, un arcobaleno di desideri che mi abbracciava.
Qualche notte fa ho sognato di vivere. Poi mi sono svegliato.
Stanotte invece non ne voglio sapere di dormire.
Mi verso altro bourbon mentre Willy sussurra: "I feel the moon behind the clouds."
Sorrido. Già...
...forse devo semplicemente tornare a sentire la luna, anche se sta dietro le nuvole...
                                                                                                                         ...e proseguire.


Il Signor L.


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