sabato 10 gennaio 2015

Anche tu sei Charlie?




L’ha detto anche il profeta Charlie e tutti noi siamo Charlie dopo che hanno ucciso Charlie.
“Il Corano è una merda e non può fermare le pallottole”…questo ha detto Charlie.

Quindi forse è ora di andare giù a sparargli a questi mussulmani, lo dicono in tutte le televisioni, cioè, non è che dicono proprio che sia giusto andare giù a sparargli, no, ma ce lo fanno capire molto bene che sarebbe giusto. Ce lo suggeriscono di continuo, che sarebbe giusto.
D’altronde uno come Charlie vale almeno mille mussulmani, mi sembra lapalissiano, come un israeliano vale almeno mille palestinesi…e un americano?  Beh, un americano vale almeno mille Charlie.
Anche se Charlie era veramente un grande. Faceva una satira sottile e davvero culturalmente avanzata.
E’ veramente sottile la satira della sua vignetta dopo che in Egitto vi erano state stragi di egiziani.
…comunque al Tg5 hanno detto che si percepisce molta apprensione nelle strade di Parigi, ma questo senza voler fare allarmismo (parola d'ordine: mai allarmismo), ma l'allerta è massima, sparatorie che forse ci sono state ma non si sa e l'antisemitismo che sta pericolosamente salendo...e quindi polizia ovunque, armata, inferocita contro gli scagnozzi di Allah (parola d'ordine: spaventare il popolo, ma senza allarmismi), poi al Tg5 hanno detto che di pomeriggio ci sarà "Amici", grazie a Dio, e a seguire "Verissimo" con tanti ospiti tra cui Barbara D'Urso, grazie a Dio...e infine le nozze del giorno: la polpa di pomodoro Mutti! Grazie a Dio!
Grazie a Dio qualche sana distrazione da tutta questa violenza mussulmana e da questo Isis che sembra uno squadrone della morte invincibile (mah...)

Così, dopo essere stati ragionevolmente spaventati, possiamo finalmente goderci un branco di bambocci che canterà canzoni non loro, a seguire la D’Urso che si difenderà da chi voleva bloccare il suo programma e a seguire ancora qualche giochino con pacchi o buste che fa sempre tanta audience...e solo dopo un altro telegiornale, per far tornare il livello di "paura" alle concentrazioni giuste.
Spaventare e svagare. Spaventare e svagare.
Che binomio eccezionale.
Intanto siamo d'improvviso tutti Charlie e tutti convinti che solo uccidendo i terroristi sconfiggeremo il terrorismo.
Ma lasciatevi dire solo una cosa: il terrorismo non morirà mai uccidendo i terroristi. 
Il terrorismo morirà solo eliminando il motivo per cui diventano terroristi.
A questo proposito riporto una piccola parte della lettera che Terziani scrisse a Oriana Fallaci, che condivido in pieno:

“Gli assassini suicidi dell’11 settembre non hanno attaccato l’America: hanno attaccato la politica estera americana”, scrive Chalmers Johnson nel numero di The Nation del 15 ottobre. Per lui, autore di vari libri – l’ultimo, Blowback, contraccolpo, uscito l’anno scorso (in Italia edito da Garzanti, ndr) ha del profetico – si tratterebbe appunto di un ennesimo “contraccolpo” al fatto che, nonostante la fine della Guerra Fredda e lo sfasciarsi dell’Unione Sovietica, gli Stati Uniti hanno mantenuto intatta la loro rete imperiale di circa 800 installazioni militari nel mondo. Con un’analisi che al tempo della Guerra Fredda sarebbe parsa il prodotto della disinformazione del Kgb, Chalmers Johnson fa l’elenco di tutti gli imbrogli, complotti, colpi di Stato, delle persecuzioni, degli assassinii e degli interventi a favore di regimi dittatoriali e corrotti nei quali gli Stati Uniti sono stati apertamente o clandestinamente coinvolti in America Latina, in Africa, in Asia e nel Medio Oriente dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ad oggi.”

Inoltre, in fondo al mio post, per chi ne avesse voglia linko la lettera integrale di Terziani.
E’ davvero interessante, a prescindere da come la pensiate. Quindi prendetevi un po’ di tempo e leggetela.

Ma tornando a noi, beh, ecco caro Charlie, di certo non meritavi la fine che hai fatto, probabilmente nessuno la meriterebbe…e la libertà di espressione è sacrosanta.
Ma dato che sono pienamente d’accordo con te Charlie sulla libertà di espressione, beh, lasciati dire che secondo me stampavi più che altro un ammasso di stronzate altamente offensive di davvero poco spessore.
Caro Charlie. Eri niente più che un fumettista, credo che gli artisti siano ben altro.
Quindi, seppur addolorato per la fine che hai fatto, caro Charlie, io non me la sento proprio di scrivere: Je suis Charlie.
Quello che mi sento di scrivere è questo:
Charlie aveva il diritto di stampare le sue vignette senza che nessuno lo ammazzasse.
Questo si.
Comunque caro Charlie, dato che avevi questa ironia piccante e spietata, spero non ti offenderai se ti saluto così, con questa vignetta qui a fianco...



...ma certo che non ti offendi...perché se sei il Charlie che penso, di sicuro stai ridendo.
E se non stai ridendo, beh, fattene una ragione.

Ciao Charlie.



Il Signor L.






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